- Che cos’è la leptina?
- Come funziona la leptina sulla fame
- Resistenza alla leptina: principale anomalia biologica per l’obesità
- Perdere peso riduce la leptina e il cervello cerca di recuperare il peso perduto
- Cos’è la grelina
- Quali sono le cause della resistenza alla leptina?
- Leptina e insulina sono strettamente connesse
- Come contrastare la resistenza alla leptina secondo la scienza
- Conclusioni
Molte persone erroneamente credono che ingrassare o perdere peso sia dovuto tutto alle calorie e alla forza di volontà.
La ricerca scientifica moderna che si occupa di obesità sembra non essere d’accordo. Sembra infatti che gli scienziati puntino il dito contro un ormone chiamato leptina .
Diventare o essere resistente agli effetti di questo ormone porta a una condizione chiamata resistenza alla leptina. Sembra ci siano sempre più prove che l’aumento di grasso negli esseri umani sia legato proprio ad essa .
Il tessuto adiposo è il principale produttore della leptina. Aumentare la massa grassa significa aumentare la produzione di leptina.
Questa, in condizioni normali, ha un’azione di controllo sulla crescita della massa grassa, perché inibisce la crescita del tessuto adiposo tramite una diminuzione dell’appetito e della lipogenesi . Inoltre aumenta il consumo di energia e velocizza la lipolisi .
La mancanza o resistenza alla leptina può causare però obesità e aumento del grasso corporeo.
Che cos’è la leptina?
Si può definire come l’ormone “guida” che regola il peso corporeo.
La leptina è un ormone che viene prodotto dalle cellule di grasso del corpo .
Viene definita spesso come “l’ormone della sazietà” o “uno degli ormoni della fame”.
Obiettivo primario di questo ormone è il cervello, in particolare una zona chiamata ipotalamo .
Questo ormone ha il compito di comunicare al cervello che non abbiamo bisogno di mangiare perché il grasso immagazzinato nel corpo è abbastanza, e che quindi siamo in grado di bruciare le calorie ad un tasso normale .
Essa ha anche molte altre funzioni oltre a modulare il senso di sazietà. Sono quelle relative alla fertilità, al sistema immunitario, alle funzioni del cervello e altr0 .
Il ruolo principale della leptina però è quello di regolare il bilancio energetico a lungo termine; la quantità di calorie che mangiamo e utilizziamo e quanto grasso conserviamo nel nostro corpo .
Il processo della leptina si è evoluto per impedirci di morire di fame o di eccedere con le quantità di cibo. In entrambi i casi infatti, le probabilità di sopravvivenza in un ambiente naturale sarebbero state ridotte.
Arrivati ai giorni nostri, è un ormone molto efficace e ci impedisce di morire di fame. Eppure sembra che ci sia qualcosa che ha alterato il suo originario meccanismo di limitare gli eccessi di cibo.
Ora sai che: la leptina è un ormone che viene prodotto dalle cellule di grasso nel corpo. Ha il ruolo principale di regolare quante calorie mangiare e bruciare e regola la quantità di grasso presente sul corpo.
Come funziona la leptina sulla fame
Il modo in cui funziona la leptina è relativamente semplice.
Questo ormone è prodotto dalle cellule di grasso del corpo. Più grasso corporeo è presente nel corpo più leptina viene prodotta .
Viene trasportata dal sangue e nel cervello invia un segnale all’ipotalamo. Questa è la zona cerebrale che controlla quando e quanto si mangia .
Le cellule di grasso usano la leptina per “dialogare” con il cervello. ; Questa dice al cervello che abbiamo molto grasso accumulato, mentre dei suoi livelli bassi dicono al cervello che le riserve di grasso sono basse e che “rischiamo di morire di fame” .
Questo schema mostra come si suppone la leptina funzioni:
Mangiamo –> il grasso corporeo aumenta –> la leptina sale –> si mangia meno e si brucia di più.
Oppure si ha la reazione inversa:
Non mangiamo –> il grasso corporeo diminuisce -> l’ormone scende –> si mangia di più e si brucia di meno.
Questo tipo di sistema è noto come retroregolazione o feedback. E’ un sistema simile ai meccanismi di controllo di diverse funzioni fisiologiche come la respirazione, la temperatura corporea, la pressione sanguigna e altro.
Ora sai che: La funzione principale della leptina è quella di inviare un segnale al cervello, che “dica” quanto grasso è immagazzinato nelle cellule adipose del corpo.
Resistenza alla leptina: principale anomalia biologica per l’obesità
Le persone obese hanno molto grasso corporeo nelle loro cellule adipose.
Poiché le cellule del grasso producono l’ormone in proporzione alle loro dimensioni, le persone obese hanno dei livelli molto elevati di leptina.
Visto come si comporta questo ormone, le persone obese non dovrebbero mangiare. Il loro cervello dovrebbe sapere che c’è già molta energia immagazzinata.
Purtroppo questo meccanismo di segnalazione dell’ormone nei loro corpi non funziona. C’è tantissima leptina ma il cervello sembra non “vederlo” .
Questa condizione è nota come resistenza alla leptina. Oggi è ritenuta la principale anomalia biologica nell’obesità umana .
Il cervello non ricevendo il segnale da essa, pensa erroneamente che il corpo sia in pericolo e in deficit di cibo, sebbene l’energia accumulata sia molta.
A questo punto cambia la nostra fisiologia e il comportamento per riconquistare il grasso che il cervello pensa ci manchi . Ecco cosa succede:
- Si mangia di più: il cervello pensa che dobbiamo mangiare per non morire di fame.
- Il consumo energetico diminuisce: il cervello pensa che abbiamo bisogno di risparmiare energia, quindi ci rende più pigri e ci fa bruciare meno calorie a riposo.
Visti questi presupposti, mangiare di più e fare meno esercizio fisico non sono la causa di un aumento del peso, ma la conseguenza della resistenza alla leptina, un difetto ormonale .
La maggior parte delle persone che in queste condizioni cerca di usare uno sforzo cognitivo (forza di volontà) per mangiare meno, incontra grandissime difficoltà nella riuscita. Tra forza di volontà e disfunzione ormonale, purtroppo spesso è la seconda a vincere.
Ora sai che: le persone che sono obese hanno alti livelli di leptina. Il segnale della leptina non funziona a causa di una condizione nota come resistenza alla leptina. Una resistenza può causare fame e riduzione del dispendio energetico.
Perdere peso riduce la leptina e il cervello cerca di recuperare il peso perduto
La maggior parte delle “diete” non forniscono buoni risultati a lungo termine. Questo è un problema ormai noto negli studi sulla perdita di peso e il dimagrimento.
Sono talmente tanto inefficaci le diete, che ogni volta che qualcuno da obeso diventa magro, fa notizia.
La verità è che dimagrire con successo non è facile. Perdere peso a lungo termine è l’eccezione, non la regola.
Le ragioni di tutte queste difficoltà possono essere diverse ma la ricerca indica che la leptina ha molto a che fare con queste.
Perdere peso riduce la massa grassa, ciò porta a ridurre i livelli di leptina, ma non è detto che il cervello inverta la sua resistenza alla leptina.
Quando essa scende, viene fame, aumenta l’appetito, la motivazione a fare esercizio fisico si abbassa e la quantità di calorie bruciate a riposo diminuisce .
Se l’ormone si riduce fa credere al cervello di patire la fame; è così che si generano quei meccanismi fisiologici per recuperare il grasso corporeo perso. Il cervello ci vuole proteggere dalla morte per fame.
In altre parole, il cervello difende in maniera attiva la maggiore quantità di massa grassa, con forti forze biochimiche che ci spingono a mangiare per riprendere il peso perso.
La maggior parte delle persone che sono alle prese con le diete sanno che la perdere peso è spesso facile all’inizio, specialmente quando la motivazione è alta. Purtroppo ben presto la fame, le voglie di dolce e la pigrizia nei confronti dell’esercizio fisico si presentano.
Questa è la ragione principale del perché così tante persone soffrono dell’effetto “yo-yo” da dieta. Si perde magari anche molto peso, salvo poi riguadagnarlo come prima se non di più.
Ora sai che: quando si perde grasso, i livelli di leptina diminuiscono in maniera importante. Il cervello interpreta questo come un segnale di fame, cambiando il comportamento e facendoci riguadagnare i chili persi.
Cos’è la grelina
Identificata inizialmente come un ormone capace di promuovere la secrezione dell’ormone della crescita, il quale influisce sull’ipotalamo, la grelina si è rivelata essenziale anche nella gestione della sensazione di fame, guadagnandosi l’appellativo di “ormone della fame” per le sue concentrazioni più alte riscontrate prima dei pasti.
Oltre alla sua funzione primaria di stimolazione dell’appetito, la grelina gioca un ruolo attivo anche in altri processi, quali:
- la regolazione dei cicli di sonno e veglia,
- la percezione del gusto,
- il metabolismo del glucosio, attraverso una diminuzione della secrezione di insulina e un incremento della produzione di glucagone da parte del pancreas,
- funzioni nel sistema cardiovascolare ancora da approfondire,
- la modulazione di memoria e stress.
La secrezione di grelina avviene prevalentemente nello stomaco e, in misura minore, nel pancreas e nell’intestino, evidenziando un marcato incremento prima dei pasti in base alle abitudini alimentari individuali e una riduzione entro un’ora dai pasti. È interessante osservare come i livelli di grelina negli individui obesi siano generalmente più bassi rispetto a quelli di persone più magre, suggerendo che l’ormone non sia direttamente collegato all’obesità, nonostante la sua somministrazione incrementi l’ingestione di cibo fino al 30%.
Il consumo alimentare abbassa le concentrazioni di grelina, sebbene i carboidrati e le proteine influenzino più significativamente la sua produzione e rilascio rispetto ai grassi, favorendo così un senso di pienezza più rapido. Tuttavia, i grassi hanno il vantaggio di rallentare lo svuotamento gastrico, operando attraverso meccanismi differenti.
Inoltre, si osserva un aumento dei livelli di grelina in seguito ad una dieta a basso apporto calorico, il che potrebbe parzialmente spiegare la difficoltà nel mantenere il peso perso attraverso la dieta.
Quali sono le cause della resistenza alla leptina?
Sono stati identificati diversi meccanismi cellulari dietro la resistenza alla leptina.
Questi includono :
- Infiammazione: una situazione infiammatoria nell’ipotalamo sembra essere una causa importante di resistenza, sia negli animali che nell’uomo.
- Acidi grassi liberi: molti acidi grassi liberi nel sangue possono aumentare i metaboliti dei grassi nel cervello interferendo con la normale segnalazione da parte della leptina.
- Quantità elevata di leptina: come si è visto, l’elevata quantità di questo ormone nel corpo, sembra causarne resistenza.
Praticamente tutti questi fattori sono cause dell’obesità. E’ un circolo vizioso, in cui le persone ingrassano di più, diventando nel tempo sempre più resistenti all’ormone.
Ora sai che: le cause della resistenza alla leptina includono infiammazione, quantità elevata di acidi grassi liberi e alti livelli di questo ormone. In chi soffre di obesità tutti e tre sono molto alti.
Leptina e insulina sono strettamente connesse
La resistenza alla leptina e all’insulina sono due fenomeni strettamente interconnessi che giocano un ruolo cruciale nello sviluppo dell’obesità e delle sue comorbilità, come il diabete di tipo 2. La leptina, un ormone prodotto principalmente dal tessuto adiposo, ha il compito di regolare l’equilibrio energetico segnalando al cervello la quantità di energia immagazzinata nel corpo, inibendo l’appetito e stimolando il dispendio energetico.
Analogamente, l’insulina, prodotta dal pancreas, regola il metabolismo dei carboidrati e dei grassi facilitando l’assorbimento del glucosio dalle cellule, essenziale per la produzione di energia. Tuttavia, in condizioni di sovrappeso e obesità, le cellule del corpo possono diventare meno sensibili a questi ormoni, un fenomeno noto rispettivamente come resistenza alla leptina e all’insulina.
La resistenza alla leptina impedisce al cervello di ricevere il segnale di sazietà, inducendo un aumento dell’apporto calorico nonostante ampie riserve energetiche. Questo stato può essere esacerbato da un’infiammazione cronica basso-livello, tipica dell’obesità, che interferisce ulteriormente con la segnalazione della leptina. Analogamente, la resistenza all’insulina compromette la capacità delle cellule di assorbire il glucosio, portando a livelli elevati di glucosio e insulina nel sangue, e incrementando il rischio di sviluppare diabete di tipo 2.
Studi hanno evidenziato come la resistenza alla leptina e all’insulina possano rafforzarsi vicendevolmente, contribuendo al circolo vizioso dell’obesità e del metabolismo alterato. Per esempio, un articolo pubblicato su “Nature Reviews Endocrinology” (Myers et al., 2012) sottolinea che l’alterazione dei segnali della leptina può influenzare negativamente la sensibilità all’insulina e viceversa, suggerendo un meccanismo integrato alla base dell’accumulo di grasso e dell’insorgenza di resistenza all’insulina.
Per affrontare questi problemi, è essenziale adottare strategie che mirano a migliorare la sensibilità alla leptina e all’insulina attraverso modifiche dello stile di vita, come l’aumento dell’attività fisica e la riduzione dell’apporto calorico. Tali interventi possono aiutare a invertire la resistenza ormonale e ridurre il rischio di malattie metaboliche associate all’obesità.
Fonte: Myers, M. G., Leibel, R. L., Seeley, R. J., & Schwartz, M. W. (2012). Obesity and leptin resistance: distinguishing cause from effect. Nature Reviews Endocrinology, 8(11), 643-651.
Come contrastare la resistenza alla leptina secondo la scienza
Il modo migliore per sapere se si è resistenti a questo ormone, è quello di guardarsi allo specchio.
Se si ha molto grasso corporeo, soprattutto nella zona del ventre, allora quasi certamente si è leptina resistente.
Un modo per prevenire (o contrastare) la resistenza all’ormone, è quella di ridurre l’infiammazione dovuta al tipo di dieta.
Ci sono diverse cose che puoi fare:
- Evitare alimenti trasformati: gli alimenti trasformati possono compromettere l’integrità dell’intestino e stimolare l’infiammazione .
- Mangiare fibra solubile: mangiare fibra solubile può aiutare a migliorare la funzione intestinale e può proteggere contro l’obesità .
- Esercizio: l’attività fisica può aiutare a prevenire e contrastare la resistenza a questo ormone .
- Dormire: la carenza di sonno sembra essere collegata ai problemi con la leptina .
- Abbassare i trigliceridi : i trigliceridi elevati nel sangue possono impedire il passaggio della leptina dal sangue verso il cervello. Il modo migliore per abbassare i trigliceridi è quello di ridurre l’assunzione di carboidrati.
- Mangiare proteine: mangiare proteine aiuta a perdere peso. Una delle ragioni di questa pratica è il miglioramento della sensibilità all’ormone .
Le cose appena elencate, quante volte le avrai già sentite?
Purtroppo applicare queste raccomandazioni non è facile. Mangiare cibo sano , fare esercizio fisico, dormire le giuste ore di sonno, ecc … sono sforzi che richiedono un cambiamento drastico nello stile di vita e nelle proprie abitudini.
Conclusioni
L’obesità non è causata da ingordigia, pigrizia o mancanza di volontà.
Ci sono forti forze biochimiche in gioco. Di solito seguono i cambiamenti nell’ambiente che ci circonda, in particolare la dieta occidentale fatta di cibi confezionati e industriali.
E’ una dieta che dove si afferma dispensa obesità e malattie croniche.
Non è questa dieta che trasforma le persone in golosi o bradipi, ma è perché altera la nostra biologia in modo che cambi anche il nostro comportamento.
Anche se le cause dell’obesità sono complicate e diversificate, la resistenza alla leptina è la ragione principale del perché le persone aumentano di peso e del perché il tempo per perderlo sia così lungo e s’incontrino molte difficoltà.
La leptina è “l’ormone guida” nella regolazione del grasso corporeo.