Il cibo spazzatura o come dicono gli Anglosassoni il Junk Food è cibo preconfezionato di scarso valore nutritivo e dall’alto contenuto calorico come le merendine, gli snack confezionati, i dolciumi sopratutto fritti o le bibite gasate e zuccherate. Prima o poi in un momento di raptus il trappolone delle patatine fritte con mayo ci coglie nel nostro momento di debolezza e voilà: “si aprano le porte ai grassi saturi!”.
Diciamo che la società di oggi fa molto affidamento ai distributori automatici che permettono di sopravvivere al crollo del pomeriggio o ai fast food che si trovano sulla strada del ritorno dal lavoro, quando per fame, fretta e svogliatezza non si ha voglia di mettersi ai fornelli. Queste scelte si sommano nel tempo e possono avere un impatto negativo sul peso, così come sul benessere e sulla propria energia fisica.
Obesità e cibo spazzatura
Le vere cause dell’obesità sono complicate. Incidono vari fattori come la nostra biologia, l’ambiente e tante altre variabili. Ciò che può provocare obesità in una persona può non avere effetto su un’altra. Tuttavia la moderna ricerca sull’obesità sta puntando la sua attenzione verso il cervello. L’encefalo sembra giocare un ruolo dominante nel modo in cui le nostre scorte di “energia” e grassi vengono regolate.
I ricercatori che si occupano di obesità hanno spiegato perché il cervello ha una funzione di regolatore del bilancio energetico e perché questo sistema può non funzionare. La zona del cervello che ha a che fare con la richiesta di cibo e quindi anche del cibo spazzatura, è l’ipotalamo. In particolare vengono chiamati in causa i centri di “ricompensa”che sembrano essere tra i principali responsabili dell’obesità.
Obesità e consumo calorico
L’obesità è aumentata drasticamente negli ultimi decenni. Ha seguito un trend in continua crescita di apporto calorico nella popolazione. Anche se l’obesità è stata strisciante per tutto il ventesimo secolo, ha iniziato a crescere drasticamente agli inizi del 1980. Dal 1960 al 2009 l’obesità è aumentata dal 13 al 34% e l’obesità grave (IMC*> 40) è aumentata dall’1 al 9%. Questo aumento è stato proporzionale all’aumento massiccio del diabete di tipo 2.
*Indice di Massa Corporea: si misura dividendo il peso corporeo (in kg) per il quadrato della statura (in metri). I valori soglia dell’indice di massa corporea consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per definire la condizione di sottopeso, normopeso, sovrappeso e obesità dell’adulto sono stati recentemente unificati per uomini e donne:
- IMC inferiore a 18,5 = sottopeso
- IMC compreso tra 18,5 e 24,9 = normopeso
- Indice di Massa Corporea compreso tra 25 e 29,9 = sovrappeso
- IMC compreso tra 30 e 34,9 = 1° grado di obesità
- Ind. Massa Corp. compreso tra 35 e 39,9 = 2° grado di obesità
- IMC maggiore di 40 = 3° grado di obesità
Maledetti alimenti trasformati
Ci sono state molte teorie per capire cosa è accaduto per scatenare l’epidemia di obesità, ma un fatto concreto è che l’apporto calorico è aumentato notevolmente, un aumento pari a circa 363 calorie al giorno. Ad aggravare ulteriormente il problema, l’aumento delle calorie deriva principalmente dal cibo spazzatura ovvero alimenti trasformati, cibi e bevande confezionati.
Un secolo fa si mangiavano per lo più semplici pasti cucinati in casa, oggi invece, una grande percentuale di cibo viene assunta da fast food, da pizze surgelate, paste già pronte assieme a litri di bevande gasate e zuccherine. Gli studi hanno anche dimostrato che il consumo di bevande zuccherate è cresciuto, spiegando perché sono responsabili di circa la metà dell’aumento di calorie avvenuto nella popolazione. La verità è che dove nel Mondo compaiono prodotti alimentari trasformati, chiamiamoli “occidentali”, ben presto segue l’aumento della obesità nella popolazione.
Il cibo spazzatura colpisce il cervello e quanto si mangia
Il cervello umano è l’organo più complesso con il suo strato più esterno chiamato corteccia cerebrale. Qui è dove la maggior parte delle nostre funzioni “avanzate” si svolgono: logica, creatività, linguaggio, matematica. Purtroppo la parte logica del nostro cervello non è sempre sotto controllo. Ci sono altre aree del cervello che svolgono funzioni fisiologiche come la respirazione, la frequenza cardiaca e la temperatura corporea.
Queste funzioni fisiologiche sono controllate inconsciamente, in modo che non ci sia il bisogno di pensare anche a loro. Sono il nostro pilota automatico.
Come si è visto, il peso corporeo è per gran parte controllato dal cervello. Ciò comporta che si attivi l’ipotalamo, che regola gli ormoni e molte altre funzioni interne, così come il processo chiamato sistema di ricompensa, che si attiva quando facciamo le cose che ci danno piacere: hai presente ridere o mangiare?
La corteccia cerebrale (logica e ragione) in realtà non hanno il pieno controllo sull’assunzione di cibo, che è quindi fortemente influenzata da altre aree più “primitive” del cervello. La corteccia può provare il controllo ma in altre parti del cervello vengono esercitate altre forze che influenzano le nostre scelte. Ecco perché facciamo cose che vanno contro il nostro interesse, in questo caso a scapito del nostro benessere.
Junk food e forza di volontà
Il Cibo spazzatura influisce direttamente su alcuni di questi centri cerebrali che controllano e regolano l’appetito, la fame e il grasso corporeo. Quando il cervello delle persone che hanno la tendenza ad aumentare di peso viene colpito in questo modo, una forte spinta fisiologica a mangiare di più e bruciare meno viene creata, causando un contrasto forte nella forza di volontà che servirebbe a resistere alle “schifezze”.
L’ipotalamo è la principale area del cervello che regola l’equilibrio energetico e rileva vari segnali come gli ormoni. E’ l’organo che ci fa sentire sazi o affamati.
L’ormone principale coinvolto nel bilancio energetico a lungo termine è chiamato leptina. Questa viene prodotta dalle cellule di grasso del corpo. Più grandi sono queste cellule di grasso, più leptina viene prodotta. Questo segnala al cervello che abbiamo un sacco di energia immagazzinata e che non abbiamo bisogno di mangiare.
Resistenza alla leptina
Quando si perde peso, le cellule di grasso si restringono e forniscono meno leptina. Questo viene interpretato dal cervello come fame. Aumenta quindi la fame e si induce il corpo a bruciare meno calorie. Se abbiamo grasso in eccesso, allora le nostre cellule adipose secernono più leptina. Essa comunica al nostro cervello che non abbiamo bisogno di mangiare. In questo modo ci sentiremo sazi e bruceremo calorie ad un tasso normale. Questa reazione da parte del cervello serve proprio ad aiutarci a non morire di fame o a diventare grassi.
Già, tutto questo sembra facile. Ma c’è un problema: quando si consuma cibo spazzatura, questo sistema molto intelligente progettato per regolare il nostro bilancio energetico è interrotto; il cervello non riesce a rilevare il segnale della leptina. Questo processo è chiamato leptina resistenza. Si ritiene sia una delle cause principali di obesità.
Se il cervello non registra la leptina proveniente dalle cellule di grasso, non vede che le cellule di grasso sono piene e pensa che siamo affamati, anche se abbiamo un sacco di grasso accumulato.
Cosa dice la ricerca?
La leptina serve a tenere sotto controllo il grasso ed evitare l’obesità. Allora che cosa provoca la resistenza a questo ormone? Si ritiene sia colpa di un’infiammazione dell’ipotalamo che induce il cervello a scatenare la resistenza leptinica. Gli studi sono stati condotti nei ratti. Gli animali sono stati alimentati con una dieta ingrassante per 7 giorni e i risultati sono stati impressionanti!
Le ricerche sui roditori sono andate oltre. Si è dimostrato che è presente una forma di infiammazione nel cervello degli esseri umani obesi. Gli studi dimostrano infatti che nei roditori in cui c’è una mancata risposta infiammatoria manca anche la resistenza leptinica.
Nei topi nutriti con una dieta normale e quando ai topi si fornisce una dieta sana al posto di una dieta ingrassante, i cambiamenti si possono invertire completamente. L’infiammazione diminuisce dando ulteriore supporto all’ipotesi. Questi risultati indicano anche che questo problema è reversibile negli esseri umani. Quindi una dieta sana e mangiare sano fa un’enorme differenza!
Dipendenza da cibo
Esiste un altro problema però. Evitare cibi nocivi o mangiarne meno non sempre è facile. I cibi nocivi sono tentatori. Il cibo spazzatura è altamente gratificante per il cervello. Scatena la famosa dipendenza da cibo in molti individui perché dà la sensazione di piacere.
Ciò che alcuni percepiscono come piacere è in realtà un flusso di dopamina nel sistema di ricompensa del cervello. Le funzioni cerebrali sono cablate per cercare i comportamenti più adatti a stimolare questo rilascio di dopamina in modo automatico e regolare.
Il sistema è perfettamente funzionante se ci si nutre con cibi sani e naturali. Il moderno cibo spazzatura però offre “superstimoli”. E’ un’alimentazione che provoca un rilascio di dopamina intenso, simile agli effetti dell’utilizzo della cocaina. Numerosi studi effettuati dimostrano che elaborati cibi spazzatura attivano le stesse aree del cervello come chi abusa di droghe stimolanti.
Junk Food e perdita di controllo
Per le persone maggiormente sensibili, tutto questo può portare a dipendenza da cibo. Alcune persone possono perdere completamente il controllo sul consumo di cibo spazzatura. Anche le persone che non sono “dipendenti” dal junk food possono sperimentare vari sintomi “dipendenza”, come appetito aumentato e pensieri ossessivi sul cibo. Le aziende alimentari sono molto ben consapevoli di questo. Utilizzano tutti i tipi di trucchi per rendere i loro cibi più “gratificanti” possibili.
Conclusioni
Sebbene le cause dell’obesità siano complesse e diverse, le prove sono piuttosto chiare nel dire che una gran parte delle cause siano attribuibili al cervello. La cosa migliore che posso fare io e puoi fare tu, è quella di mangiare cibi sani possibilmente freschi e fare esercizio fisico.
Evita il più possibile gli alimenti trasformati, ricchi di zucchero, i cereali raffinati e i grassi trans. E ricordati che chi fa sport in maniera assidua si può permettere più di altri qualche sgarro senza troppe conseguenze.