Un approfondimento per capire in cosa consiste la dieta paleontologica per dimagrire , quali alimenti prevede e che tipo di menu seguire durante la settimana.

La società occidentale contemporanea tende ad adottare un’alimentazione eccessiva e poco sana. Proprio in base a questa considerazione, è nata l’idea di tornare indietro di millenni: basare la propria dieta su cibi che probabilmente venivano consumati dall’uomo preistorico.
I cibi industriali presenti in commercio possono avere additivi di ogni genere: migliorativi dell’aspetto, esaltatori di sapore, e conservanti che non fanno bene all’organismo.
La dieta paleontologica o paleodieta, è stata concepita proprio per eliminare l’assunzione di prodotti dannosi, e si basa sul consumo di carni, pesce, uova, alghe, verdura, frutta e semi.
Tuttavia, è difficile riuscire a cibarsi esattamente come i preistorici, pertanto è possibile adottare questa dieta solo se adattata all’età moderna.
Non tutti gli esperti concordano sul fatto che tale dieta sia salutare, anche se l’obiettivo principale di questo tipo di alimentazione è quello di mangiare in un modo più sano, e che magari faccia anche perdere qualche chilo.
Chi adotta i principi della paleodieta, riceve soprattutto un buon apporto di proteine di alta qualità, di carboidrati (specialmente da frutta e verdura), e di grassi buoni come omega3 e omega6.
Per saperne di più sulla paleozona, ti suggerisco di proseguire nella lettura del presente articolo.
Caratteristiche principali della dieta paleontologica
La dieta paleontologica adattata all’età moderna, si basa sulle ipotesi di ciò che le persone preistoriche mangiavano ai loro tempi.
Tuttavia, coloro che hanno realizzato delle linee guida per gli alimenti ammessi in questo tipo di dieta, hanno anche considerato che molti dei prodotti che presumibilmente venivano consumati in quel periodo, siano difficili da reperire, come ad esempio le erbe selvatiche.
Di sicuro i primitivi non avevano farine, quindi il pane è uno degli alimenti da evitare. Da non mangiare sono pertanto anche i cracker e i biscotti.
Sono da escludere anche le merendine e tutto ciò che proviene dalla lavorazione industriale, comprese le bevande gassate e i succhi di frutta.
Da evitare sono anche lo zucchero ed eccessive quantità di sale (prodotti non utilizzati all’epoca).
Inoltre, i cibi devono essere freschi (tranne in alcuni casi, come per la frutta secca). E la loro cottura deve essere il più semplice possibile. Ad esempio, è permesso cuocere alla griglia o alla brace, anche se conviene non esagerare, in quanto carne e pesce cotti con queste modalità possono sviluppare la nitrosammina, che all’interno dello stomaco può diventare cancerogena.
La cottura al forno nella dieta paleontologica è anch’essa ammessa, sebbene il forno non esistesse in epoca paleolitica. Tra l’altro questo modo di cucinare è anche uno dei più sani.
I cibi consentiti e non consentiti nella paleodieta
Per quanto riguarda la dieta paleontologica, è possibile consumare le seguenti tipologie di cibo:
- Carni: sono state cruciali per lo sviluppo del genere umano, alla pari della cottura resa possibile dalla scoperta del fuoco. Per questa dieta sono consigliate le carni di animali allevati all’aperto, o di animali selvatici. È ammesso anche il consumo di frattaglie animali come il cuore, il fegato, ma anche le ossa ricche di midollo.
- Uova: sono da scegliere quelle di galline allevate all’aperto.
- Pesce: anche il pesce è consigliatissimo, meglio se non da allevamento. In questa dieta sono consentite tutte le specie di pesci, ed il consumo di essi è molto consigliato dal momento che contengono grassi di buona qualità e proteine.
- Verdura e ortaggi: cotti o crudi, purché siano di stagione.
- Frutta fresca di stagione.
- Semi e frutta secca: noci, nocciole, mandorle, semi di zucca e altri semi oleosi sono ottime fonti di proteine, e di acidi grassi buoni. Se ne consiglia però un uso moderato, visto che hanno un apporto calorico considerevole.
- Alghe: tutte le specie.
- Oli e grassi: tra gli oli consigliati ci sono quello di cocco, ma anche l’olio d’oliva (pur non essendo di origine paleolitica) e di semi di lino. Per quanto riguarda i grassi, vanno bene burro e lardo, ma è meglio consumarne in quantità moderate.
- Tè verde: è permesso berlo essendo tra quelli meno processati. Gli altri tipi di tè sono ammessi solo se bevuti in quantità non eccessive.
- Latte di mandorla o latte di cocco, purché senza zuccheri aggiunti.
Cibi da evitare in paleodieta
Le linee guida della dieta paleontologica prevedono l’esclusione dei seguenti tipi di cibo:
- Cereali: sono troppo ricchi di zucchero, e contengono antinutrienti come ad esempio i fitati, che inibiscono l’assimilazione di vitamine e grassi. Inoltre, alcuni cerali possiedono anche glutine, che può provocare problemi al sistema immunitario.
- Legumi: anch’essi hanno molti antinutrienti.
- Cibi conservati, inclusa carne conservata, e alimenti tenuti sottolio e sott’aceto.
- Altri prodotti da evitare sono: carni di allevamento, prodotti industriali di ogni tipo, latte e derivati.
Sui tuberi (patata tradizionale, patata dolce, la tapioca, il taro), le varie linee guida sono in disaccordo: in alcuni casi si sostiene che andrebbero evitati perché sono ricchi di zuccheri, in altri invece vengo giudicati ammissibili.
Secondo i più stretti osservanti della dieta paleontologica, sarebbero da escludere anche melanzane e pomodori, in quanto ricchi di solanine, sostanze non salutari che però si riducono quando l’ortaggio è maturo, e si eliminano se viene cotto.
Per quanto riguarda i cibi dolci, sono consentiti solo miele e cioccolato fondente, in quantità moderate.
Tra i prodotti non inclusi tra quelli suggeriti per questo tipo di alimentazione, ma consentiti anche se in modeste quantità, vi sono anche: caffè, vino e altri alcolici.
Di seguito viene dato un esempio di paleodieta . È spiegato come poter regolare la propria alimentazione seguendo le indicazioni della dieta paleontologica, considerando gli alimenti ammessi e non ammessi.
A colazione è possibile mangiare uova, ma anche frutta fresca, frutta secca, semi, e latte vegetale (latte di cocco o di mandorle).
A pranzo e a cena, un pasto di dieta paleontologica può composto dall’insieme delle seguenti pietanze:
- Un piatto di carne o di pesce, cotto in modo semplice e condito con poco sale.
- Un piatto di verdure crude o cotte, da condire con poco sale e con poco olio d’oliva (o di cocco, o di semi di lino) a crudo.
- Frutta fresca e frutta secca.
Una buona alimentazione dovrebbe sempre essere variegata. Per questo motivo, conviene alternare i cibi da consumare giorno per giorno, formulando un menu settimanale che tenga conto dei suggerimenti appena riportati.