Sai che cosa succede ai carboidrati che non vengono utilizzati per l’energia? Esistono tre tipi di carboidrati : amido, zucchero e fibra. Gli amidi sono suddivisi in zuccheri, compreso il glucosio che fornisce energia al tuo corpo ed è la fonte di energia preferita per il tuo cervello. Non tutti i carboidrati però vengono immediatamente utilizzati per l’energia. Delle quantità di glucosio vengono immagazzinate per un uso successivo e la fibra non viene praticamente utilizzata per produrre energia.
Fibra
Il tuo corpo non può digerire le fibre alimentari , ma fornisce diversi benefici, compresi la riduzione del rischio di colesterolo alto, malattie cardiache, diabete e costipazione. Una piccola quantità di fibra viene fermentata dai batteri nel colon; viene trasformata in acidi grassi a catena corta, che sono facilmente assorbiti dal tuo corpo. La maggior parte delle fibre passa attraverso il tuo corpo senza essere digerite e vengono escrete nelle tue feci.
Conservazione come glicogeno
Una volta che i carboidrati vengono scomposti nel tuo corpo, parte del glucosio che non è necessario immediatamente per l’energia viene immagazzinato come glicogeno nel fegato e nei muscoli per un uso successivo. Gli atleti a volte consumano elevate quantità di carboidrati prima di eventi importanti nel tentativo di aumentare le loro riserve di glicogeno . D’altronde il glicogeno è uno dei principali tipi di carburante per l’esercizio fisico.
Conservazione come grasso
Una volta riempite le riserve di glicogeno, il glucosio in eccesso può essere conservato sotto forma di grasso. Bisogna subito dire che l’immagazzinamento di carboidrati sotto forma di grasso non è il modo più efficiente per produrre energia. O meglio, la velocità di produzione di energia utilizzando i lipidi è inferiore rispetto al glucosio. Inoltre, vi è bisogno di presenza di carboidrati affinché si possano consumare i grassi; infatti se il glicogeno muscolare si esaurisce, rimane l’alternativa di consumare le proteine, provocando spesso crolli energetici e di prestazione. Le diete ricche di carboidrati, soprattutto di carboidrati complessi , hanno meno probabilità di provocare un accumulo di grasso rispetto a diete ricche di carboidrati raffinati e con troppi grassi saturi.
Considerazioni finali
L’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura raccomanda di ottenere almeno il 55 percento delle calorie dai carboidrati. Le linee guida dietetiche della SINU 2014 per gli italiani raccomandano di consumare tra il 50 e il 60 percento delle calorie come carboidrati; la maggior parte di questi carboidrati dovrebbero provenire da fonti ricche di nutrienti come legumi , cereali integrali , frutta e verdura . Limita il consumo di cereali raffinati, dolci e bevande zuccherate.